Red Hat Cluster Suite: Configurazione e gestione di un cluster | ||
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Indietro | Capitolo 5. Servizi File Sharing di rete | Avanti |
I servizi del file di rete altamente disponibili sono uno dei punti di forza dell'infrastruttura del cluster. I vantaggi dei servizi Samba altamente disponibili sono:
Capacitá file serving eterogenea per client Microsft® Windows™ che usano il protocollo CIFS/SMB.
Permette allo stesso set di file system di essere asserviti ad una rete simultaneamente, su entrambi i client basati su NFS e Windows.
Assicura che i client Windows-based mantengano un accesso a dati importanti, e che possano ristabilire velocemente il collegamento nel caso di un errore del server.
Facilita il mantenimento pianificato permettendo un riposizionamento trasparente dei servizi Samba ad un membro del cluster, permettendovi di correggere o migliorare l'altro membro del cluster.
Permette l'impostazione di una configurazione attiva-attiva, per ottimizzare l'utilizzo delle apparecchiature.
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Questo documento non si propone di spiegare completamente la configurazione Samba. Esso infatti evidenzia gli aspetti importanti per le operazioni clasterizzate. Consultare Red Hat Enterprise Linux System Administration Guide per maggiori informazioni sulla configurazione Samba. |
Se si vuole creare servizi Samba altamente disponibili, ogni membro del clustersul quale verranno eseguiti i servizi, deve far fronte ai seguenti requisiti:
I pacchetti RPM Samba devono essere installati. Si noti che non vi sono state alcune modifiche all'RPM Samba per supportare un'alta disponibilitá.
I demoni Samba saranno avviati e arrestati dall'infrastruttura del cluster in base al servizio. Conseguentemente, l'informazione sulla configurazione del Samba non deve essere specificata nel file /etc/samba/smb.conf convenzionale. Tool di configurazione del Cluster scrive un file smb.conf.sharename sulla directory /etc/samba/ per ogni condivisione Samba (dove sharename è il nome da voi specificato per la condivisione Samba).
L'avvio del sistema automatizzato dei demoni del Samba smbdenmbd deve essere disabilitato nei run level init.d. Per esempio chkconfig --del smb.
Dato che l'infrastruttura del cluster termina i demoni Samba relativi al cluster in modo appropriato, non eseguite manualmente lo script di arresto convenzionaledel Samba (service smb stop) in quanto esso terminerà tutti i demoni samba relativi al cluster.
I mount del filesystem per i servizi Samba clasterizzati, non dovrebbero essere inclusi in /etc/fstab. Invece, per servizi clasterizzati, i parametri che descrivono i mount, sono inseriti tramite Tool di configurazione del Cluster.
Il failover delle condivisioni della stampante Samba non é attualmente supportato.
Questa sezione fornisce informazioni di base che descrivono il modello d'implementazione in supporto ai servizi Samba altamente disponibili. La conoscenza di queste informazioni forniranno il contesto per la comprensione dei requisiti della configurazione dei servizi Samba clasterizzati.
Il modello di configurazione Samba convenzionale non clasterizzato, consiste in una modifica del file /etc/samba/smb.conf per designare quali file system possono essere accessibili tramite la rete, da specifici client.Nel modello di sistema singolo, un singolo esempio dei demoni smbd e nmbd viene automaticamente avviato dallo script del runlevel /etc/rc.d/init.d/smb.
Per poter implementare servizi Samba altamente disponibili, invece di avere un file singolo /etc/samba/smb.conf;, ogni servizio ha il proprio file di configurazione Samba. Questi file sono chiamati /etc/samba/smb.conf.sharename; dove sharename é il nome specifico del file di configurazione individuale associato con un servizio Samba. Per esempio, se avete creato una condivisione chiamata mktg, il file di configurazione Samba corrispondente sarà /etc/samba/smb.conf.mktg.
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Una condivisione samba deve essere in servizio con almeno un indirizzo IP. |
Il formato del file smb.conf.sharename é identico al formato convenzionale smb.conf. Nessun campo addizionale é stato creato per un funzionamento clasterizzato. Ci sono diversi campi all'interno del file smb.conf.sharename i quali sono necessari per un funzionamento corretto del cluster, i suddetti campi verranno descritti nella Sezione 5.8. Quando un nuovo servizio Samba viene creato usando Tool di configurazione del Cluster, il file corrispondente smb.conf.sharename viene creato in base ai parametri specifici del servizio, incluso i sistemi del client appropriato, directory specifiche da condividere, e permessi di lettura e scrittura.
Copiare i file /etc/samba/smb.conf.sharename su tutti i membri nel cluster (o su tutti i membri in un dominio di failover non limitato, se usato); consultare la Sezione 2.9 per maggiori informazioni. Dopo la configurazione iniziale,se si effettua un cambiamento in qualsiasi file smb.conf.sharename, è necessario copiare la versione aggiornata sugli altri membri.
Per facilitare una funzionalitá Samba altamente disponibile, ogni servizio individuale Samba, configurato all'interno del cluster (tramite Tool di configurazione del Cluster), avrá una propria coppia di demoni smbd/nmbd. Di conseguenza, se viene configurato piú di un servizio Samba con il cluster, si potrá notare che istanze multiple delle suddette coppie di demoni, sono operative su di un server individuale del cluster. Questi demoni del Samba smbd enmbdnon vengono inizializzati tramite gli script convenzionali del run level init.d, essi sono inizializzati dall'infrastruttura del cluster dove un nodo rappresenta il provider del servizio attivo.
Per permettere ad un sistema singolo di eseguire istanze multiple dei demoni del Samba, ogni coppia di demoni deve avere la propria locking directory e la directory process ID (pid). Di conseguenza, ci sará una directory del processo in esecuzione e una directory locking del demone Samba. Queste directory verranno chiamate /var/cache/samba/sharename; per i file lock e /var/run/samba/sharename/ per file pid (dove sharename viene sostituito dal nome della condivisione Samba specificato nel set di informazioni per la configurazione del servizio usando Tool di configurazione del Cluster). Seguendo l'esempio precedente, le directory corrispondenti per la nostra condivisione mktg saranno /var/cache/samba/mktg e /var/cache/samba/mktg.