Red Hat Cluster Suite: Configurazione e gestione di un cluster | ||
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Prima di descrivere le fasi per configurare il software del cluster, bisogna considerare la struttura gerarchica dei membri del cluster e dei servizi. I membri del cluster e i servizi possono essere considerarti come una struttura ad albero genitore/figlio, come mostrato in Figura 2-6.
Ogni membro può avere dei figli per il controllo di alimentazione. Ogni servizio può avere figli dell'indirizzo IP. Ogni servizio può altresì avere figli del dispositivo. Ogni dispositivo può avere figli della directory di esportazione NFS. Ogni directory di esportazione NFS può avere figli del client. Questa struttura viene riportata nella sintassi del file /etc/cluster.xml.
Le fasi per configurare il software del cluster, consiste in quanto segue:
Modificate il file /etc/sysconfig/rawdevices su tutti i membri del cluster e specificare i file speciali del raw device ed i dispositivi a carattere per le partizioni condivise primarie e per quelle di backup come descritto nella Sezione 1.4.4.3 e nella Sezione 2.5.
Eseguite Tool di configurazione del Cluster su di un membro del cluster.
Inserire un nome per il cluster, nel campo Nome del cluster. Il nome dovrebbe essere descrittivo in modo da distinguerlo da altri cluster e sistemi presenti sulla vostra rete (per esempio, nfs_cluster o httpd_cluster).
Selezionare Cluster => Stato condiviso, e confermare che le impostazioni Primario raw e Shadow raw corrispondano alle impostazioni da voi specificate nella fase 1. Il default per Primario Raw è /dev/raw/raw1. Il default per Shadow raw è /dev/raw/raw2.
Selezionare Cluster => Daemon Properties per modificare le proprietà del demone. Ogni demone ha la propria tabella. Aggiornate le opzioni del demone per adattarle alle vostre preferenze e all'ambiente operativo, e fate clic su OK una volta terminato. Per maggiori informazioni consultate la Sezione 2.6.
Aggiungere i sistemi del membro al cluster, selezionando la tabella Membri, e cliccando il pulsante Nuovo. Per maggiori informazioni, consultare la Sezione 2.7.
Se la configurazione hardware include i controller di alimentazione (interruttori di alimentazione), per ogni membro collegato ad un controller di alimentazione, configurare il collegamento del membro al controller di alimentazione, selezionando il membro, e poi cliccando su Aggiungi figlio. Per maggiori informazioni, consultare la Sezione 2.8.
Impstare uno o più domini di failover, se necessario, per limitare i membri sui quali può essere eseguito un servizio, o limitare l'ordine dei membri seguito quando un servizio effettua un failover da un membro del dominio di failover ad un altro (o entrambi). Per maggiori informazioni consultare la Sezione 2.9.
Configurare i servizi di applicazione che sono gestiti dal cluster, specificando il dominio di failover (se applicabile), gli indirizzi IP e lo script dell'utente, che gestisce il servizio. Consultate la Sezione 2.10 per maggiori informazioni.
Salvare i cambiamenti della configurazione del file selezionando File => Salva. Quando salvate la configurazione del cluster, verrà eseguito il comando service clumanager reload per far si che il software del cluster carichi il file di configurazione modificato.
Abbandonate l'applicazione selezionando File => Esci.
L'esecuzione per la prima volta di Tool di configurazione del Cluster, fa si che il file di configurazione del cluster /etc/cluster.xml, venga creato automaticamente. Quando lo abbandonate,dopo la sua prima esecuzione, vi verrà richiesto di Premere 'OK'per inizializzare la memoria condivisa, la quale usa delle partizioni condivise per passare le informazioni sullo stato e sul quorum tra i membri del cluster. Fate clic su OK per inizializzare la memoria condivisa.
![]() | Nota |
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Lo shared storage deve essere inizializzato prima di iniziare per la prima volta il servizio del cluster, altrimenti il cluster non funzionerà correttamente. |
Dopo aver completato la configurazione del software del cluster su di un membro, copiare il file di configurazione /etc/cluster.xml su tutti i membri del cluster. scp viene molto usato per copiare i file da un host ad un altro.