11.3. Mail Transport Agents

Red Hat Enterprise Linux include due MTA primari, Sendmail e Postfix. Il primo é configurato come il default di MTA, anche se è facile cambiare l'MTA di default su Postfix.

SuggerimentoSuggerimento
 

Per informazioni su come impostare Postfix invece di Sendmail per l'MTA di default, consultate il capitolo relativo alla configurazione dell'MTA (Mail Transport Agent ) nella Red Hat Enterprise Linux System Administration Guide.

11.3.1. Sendmail

Lo scopo di Sendmail, come gli altri MTA, é di trasferire in sicurezza le email tra gli host, generalmente usando il protocollo SMTP. Tuttavia, Sendmail é altamente configurabile, permettendo il controllo su quasi tutti gli aspetti di come viene gestita la email, incluso il protocollo usato. Molti amministratori di sistema scelgono di usare Sendmail come il loro MTA a causa della sua potenza e scalabilitá.

11.3.1.1. Scopi e limiti

Conoscere Sendmail e i suoi possibili usi diventa molto importante per gli utenti. Al giorno d'oggi, per via della preponderanza di applicazioni monolitiche che svolgono compiti molteplici, l'utente potrebbe erroneamente pensare a Sendmail come l'unica applicazione necessaria per un server mail all'interno della propria organizzazione. Tecnicamente, ciò corrisponde a verità, poiché Sendmail indirizza la posta verso le directory dei diversi utenti e accetta nuovi messaggi mediante la linea di comando. La maggior parte degli utenti richiede, tuttavia, qualcosa di più che la semplice consegna della posta. Vuole interagire con il servizio di posta elettronica usando un MUA che utilizza POP o IMAP per scaricare i messaggi sul computer locale o preferire un interfaccia Web per accedere alla propria mailbox. Queste applicazioni aggiuntive funzionano insieme a Sendmail e SMTP, ma il loro scopo è differente e possono operare separatamente le une dalle altre.

Questa sezione non prevede l'approfondimento di Sendmail, di come potrebbe o dovrebbe essere configurato. Vi sono centinaia di opzioni e regole differenti e interi volumi che illustrano le potenzialità di Sendmail e le soluzioni ai problemi. Consultare la Sezione 11.6 per un elenco delle risorse di Sendmail.

È comunque importante capire quali file vengono installati per default con con Sendmail sul vostro sistema, come effettuare modifiche di base alla sua configurazione o come bloccare la posta indesiderata (spam) e ampliare Sendmail mediante il protocollo Lightweight Directory Access Protocol (LDAP).

11.3.1.2. Installazione predefinita di Sendmail

L'eseguibile Sendmail é /usr/sbin/sendmail.

Il lungo e dettagliato file di configurazione di Sendmail é /etc/mail/sendmail.cf. Evitate di modificare direttamente il file sendmail.cf. Invece, per apportare delle modifiche a Sendmail è preferibile modificare il file /etc/mail/sendmail.mc, eseguire un backup del file originale /etc/mail/sendmail.cf, e usare il macro processore m4 per creare un nuovo /etc/sendmail.cf. Ulteriori informazioni sulla configurazione di Sendmail sono disponibili in la Sezione 11.3.1.3.

Diversi file di configurazione di Sendmail sono installati in /etc/mail,

  • access — Specifica quali sistemi possono utilizzare Sendmail per la posta in uscita.

  • domaintable — Consente di fornire la mappatura del nome di dominio.

  • local-host-names — Il punto in cui si indicano tutti gli alias per gli host.

  • mailertable — specifica le istruzioni per superare il routing per particolari domini.

  • virtusertable — Consente di eseguire una forma di aliasing specifica per dominio e quindi posizionare domini virtuali multipli su un computer.

Diversi file di configurazione in /etc/mail, fra cui access, domaintable, mailertable e virtusertable, devono archiviare le informazioni nei file del database prima che Sendmail possa adottare qualsiasi modifica della configurazione. Per includere tali modifiche nei file del database, è necessario eseguire il comando:

makemap hash /etc/mail/<name> < /etc/mail/<name>

Dove <name> viene sostituito con il nome del file di configurazione da convertire.

Se, per esempio, volete indirizzare tutte le e-mail a un account example.com perché siano consegnate a , sarà necessario aggiungere una riga simile a quella riportata di seguito al file virtusertable:

@example.com     bob@other-example.com

Per finalizzare il cambiamento, il file virtusertable.db deve essere aggiornato usando il seguente comando come root:

makemap hash /etc/mail/virtusertable < /etc/mail/virtusertable 

In questo modo creerete un nuovo virtusertable.db contenente la nuova configurazione.

11.3.1.3. Modifiche comuni alla configurazione di Sendmail

Quando modificate il file di configurazione di Sendmail, è meglio creare un file /etc/mail/sendmail.cf completamente nuovo, piuttosto che modificarne uno già esistente.

CautelaAttenzione
 

Prima di effettuare modifiche al file sendmail.cf, è consigliabile eseguire una copia di backup.

Per aggiungere la funzionalità desiderata per Sendmail, modificate il file /etc/mail/sendmail.mc come utente root. Fatto ciò, utilizzate il macro processore m4 per generare un nuovo file sendmail.cf, eseguendo il seguente comando:

m4 /etc/mail/sendmail.mc > /etc/mail/sendmail.cf

Per default, il macro processore m4 viene installato con Sendmail ed è incluso nel pacchetto m4.

Dopo la creazione di un nuovo /etc/mail/sendmail.cf, riavviate Sendmail affinché le modifiche siano effettive. Il modo più semplice per fare ciò è quello di digitare il seguente comando:

/sbin/service sendmail restart

ImportanteImportante
 

La versione di default di sendmail.cf non consente a sendmail di accettare collegamenti di rete da host diversi da quelli del computer locale. Se desiderate configurare sendmail come server per altri client, dovete modificare /etc/mail/sendmail.mc e cambiare l'indirizzo specificato nell'opzione Addr= della direttiva DAEMON_OPTIONS da 127.0.0.1 all'indirizzo IP di un dispositivo attivo della rete, o decommentare la direttiva DAEMON_OPTIONS posizionando dnl all'inizio della riga. Una volta terminato, rigenerare /etc/mail/sendmail.cf eseguendo il comando di seguito riportato:

m4 /etc/mail/sendmail.mc > /etc/mail/sendmail.cf

La configurazione di default presente con Red Hat Enterprise Linux funziona per la maggior parte dei siti SMTP-only. Tuttavia non funziona per siti UUCP (UNIX ad una copia UNIX). Se si utilizzano i trasferimenti mail UUCP, il file /etc/mail/sendmail.mc deve essere riconfigurato, generando anche un nuovo /etc/mail/sendmail.cf.

Si consiglia di consultare il file /usr/share/sendmail-cf/README prima di modificare i file contenuti nelle sottodirectory di /usr/share/sendmail-cf, poiché possono influire sulle future configurazioni dei file /etc/mail/sendmail.cf.

11.3.1.4. Masquerading

Una configurazione comune di Sendmail è rappresentata da un singolo computer che si comportada gateway mail per tutte le macchine sulla rete. Per esempio, un'azienda potrebbe chiamare una macchina mail.example.com che si occupa della gestione della posta elettronica e dell'assegnazione di un indirizzo del mittente per tutta la posta in uscita.

In questa situazione il server Sendmail deve mascherare i nomi del computer sulla rete della compagnia per fare in modo che l'indirizzo del mittente sia user@example.com invece di user@host.example.com.

Per effettuare questa operazione, aggiungete le righe riportate di seguito al file /etc/mail/sendmail.mc.

FEATURE(always_add_domain)dnl
FEATURE(`masquerade_entire_domain')
FEATURE(`masquerade_envelope')
FEATURE(`allmasquerade')
MASQUERADE_AS(`bigcorp.com.')
MASQUERADE_DOMAIN(`bigcorp.com.')
MASQUERADE_AS(bigcorp.com)

Dopo avere generato un nuovo file sendmail.cf mediante m4, questa configurazione consentirà a tutta la posta presenteall'interno della rete, di essere visualizzata come se fosse inviata da bigcorp.com.

11.3.1.5. Stopping Spam

Email spam puó essere definito come una email non necessaria e non voluta dall'utente che non ha mai richiesto una comunicazione. Esso rappresenta il modo errato di utilizzare le comunicazioni standard di Internet.

Sendmail facilita il blocco delle nuove tecniche spamming usate per inviare la posta indesiderata. É capace di bloccare, per default, molti metodi spamming.

Per esempio, l'inoltro dei messaggi SMTP, definito anche relaying, è stato disabilitato per default a partire dalla versione 8.9 di Sendmail. Prima di ciò, Sendmail istruiva il mail host (x.org) ad accettare i messaggi provenienti da un gruppo (y.com) e a inviarli ad un altro gruppo (z.net). Oggi, tuttavia, Sandmail deve essere configurato in modo da permettere a qualsiasi dominio di trasmettere posta attraverso il server. Per configurare i domini di trasmissione, modificate il file /etc/mail/relay-domains e riavviare Sendmail.

Accade spesso, tuttavia, che i vostri utenti siano bombardati da spam provenienti da altri server su Internet, che sfuggono al vostro controllo. In questi casi, utilizzate le caratteristiche di controllo agli accessi di Sendmail disponibili mediante il file /etc/mail/access. Il seguente esempio mostra come puó essere usato questo file sia per bloccare e sia di permettere specificamente l'accesso al server Sendmail:

badspammer.com       ERROR:550 "Go away and do not spam us anymore"
tux.badspammer.com   OK
10.0                 RELAY

Questo esempio mostra che qualsiasi e-mail inviata da badspammer.com sarà bloccata con un codice d'errore 550 conforme alla specifica RFC-821 e rimandata allo spammer. Le email inviate dal sottodominio tux.badspammer.com vengono accettate. L'ultima riga indica che qualsiasi e-mail inviata dalla rete 10.0.*.* può essere trasmessa dal mail server.

Perché /etc/mail/access.db é un database, usare makemap per attivare qualsiasi cambiamento. Fate questo usando il seguente comando come un utente root:

	  
makemap hash /etc/mail/access < /etc/mail/access 

Questo esempio si limita a rappresentare solo una parte di quello che Sendmail è in grado di fare in termini di consenso o blocco dell'accesso. Consultate /usr/share/sendmail-cf/README per informazioni dettagliate e alcuni esempi.

Dato che Sendmail chiama il Procmail MDA quando consegna la posta, é anche possibile usare un programma di filtro spam, come ad esempio SpamAssassin per identificare ed effettuare un file spam per gli utenti. Consultare la Sezione 11.4.2.6 per maggiori informazioni sull'uso di SpamAssassin.

11.3.1.6. Utilizzo di Sendmail con LDAP

Il protocollo Lightweight Directory Access Protocol (LDAP) fornisce un metodo veloce e potente per trovare informazioni su un utente specifico proveniente da un gruppo più ampio. È possibile, per esempio, utilizzare un server LDAP per cercare un indirizzo e-mail specifico in una directory comune aziendale partendo dal cognome dell'utente. In questo tipo d'implementazione il protocollo LDAP, ampiamente separato da Sendmail, archivia le informazioni gerarchiche sull'utente mentre Sendmail riceve solo il risultato delle query LDAP in messaggi e-mail pre-indirizzati.

Sendmail supporta un'integrazione maggiore con LDAP, in cui utilizza il protocollo per sostituire file mantenuti separatamente, fra cui aliases e virtusertables, su mail server differenti che funzionano insieme per supportare un impresa che opera a livello medio-grande. In breve, il protocollo LDAP può essere utilizzato per analizzare il livello di routing della posta di Sendmail e i file di configurazione separati in un potente cluster LDAP, potenziato da differenti applicazioni.

La versione attuale di Sendmail include il supporto per LDAP. Per ampliare il server Sendmail usando LDAP, procurarsi prima un server LDAP, come OpenLDAP, funzionante e correttamente configurato. Modificate quindi /etc/mail/sendmail.mc per includere:

LDAPROUTE_DOMAIN('yourdomain.com')dnl
FEATURE('ldap_routing')dnl

NotaNota Bene
 

La presente è valida solo per una configurazione elementare di Sendmail con LDAP. La configurazione può differire in modo sostanziale a seconda del tipo d'implementazione di LDAP, soprattutto se desiderate configurare diverse macchine Sendmail per usare un server LDAP comune.

Consultate /usr/share/sendmail-cf/README per istruzioni dettagliate riguardo alla configurazione del routing LDAP ed esempi connessi.

Successivamente, ricreate il file /etc/mail/sendmail.cf eseguendo il comando m4 e riavviando Sendmail. Per informazioni, consultate la Sezione 11.3.1.3.

Per ulteriori informazioni sul protocollo LDAP, consultate il Capitolo 13.

11.3.2. Postfix

Sviluppato originariamente da IBM da esperti e programmatori Wietse Venema, Postfix è un MTA compatibile Sendmail creato per essere sicuro, veloce, e facile da configurare.

Per migliorare la sicurezza Postfix utilizza un design modulare, dove vengono lanciati, da un demone master, piccoli processi con privilegi limitati. I processi più piccoli e meno privilegiati, eseguono compiti specifici inerenti alle varie fasi di consegna della posta, e vengono eseguiti in un ambiente 'rooted', per limitare gli effetti dovuti agli attacchi.

Per configurare Postfix in modo da accettare i collegamenti di rete da host diversi da quelli del computer locale, bisogna eseguire alcuni piccoli cambiamenti sul prorpio file di configurazione. Per quelli che hanno delle esigenze particolari, Postfix fornisce una varietà di opzioni per la configurazione, insieme con delle opzioni di terzi, che rendono MTA molto versatile e pieno di contenuti.

I file di configurazione per Postfix, sono leggibili dagli utenti e supportano più di 250 direttive. A differenza di Sendmail, non è richiesta alcuna processazione macro per confermare i cambiamenti, e la maggior parte delle opzioni più comunemente usate, sono descritte nei file ampiamentecommentati.

ImportanteImportante
 

Prima di usare Postfix, l'MTA di default deve essere smistato da Sandmail a Postfix. Consultate il capitolo relativo alla configurazione dell'MTA (Mail Transport Agent ) nella Red Hat Enterprise Linux System Administration Guide.

11.3.2.1. Installazione di default di Postfix

L'eseguibile di Postfix è /usr/sbin/postfix. Questo demone lancia tutti i processi relativi, necessari per gestire la consegna della posta.

Postfix conserva i propri file di configurazione nella directory /etc/postfix/. Il seguente è un elenco dei file più comunemente usati:

  • access — Usato per controllare l'accesso, questo file specifica gli host autorizzati al collegamento a Postfix.

  • aliases — Un elenco configurabile necessario per il protocollo di posta.

  • main.cf — Il file di configurazione Postfix globale. La maggior parte delle opzioni di configurazione sono specificate in questo file.

  • master.cf — Specifica come Postfix interagisce con i diversi processi per per portare a termine la consegna della posta.

  • transport — Mappa gli indirizzi email agli host di trasmissione.

ImportanteImportante
 

Il file /etc/postfix/main.cf di default, non permette a Postfix di accettare i collegamenti di rete da un host diverso dal computer locale. Per istruzioni su come configurare Postfix come server per altri client, consultare la Sezione 11.3.2.2.

Quando si cambiano altre opzioni all'interno dei file presenti nella directory /etc/postfix/, per poter confermare i suddetti cambiamenti potrebbe essere necessario riavviare il servizio postfix. Il modo più semplice per fare ciò, è quello di digitare il seguente comando:

/sbin/service postfix restart

11.3.2.2. Configurazione Postfix di base

Per default, Postfix non accetta i collegamenti di rete da un host diverso da quello locale. Eseguire le seguenti fasi come utente root, per poter abilitare la consegna della posta per altri host presenti sulla rete:

  • Modificare il file /etc/postfix/main.cf con un editore di testo, come ad esempio vi.

  • Decommentare la riga mydomain, rimuovendo il carattere (#), e sostituire domain.tld con il dominio che il server mail stà servendo, come ad esempio example.com.

  • Decommentare la riga myorigin = $mydomain.

  • Decommentare la riga myhostname, e sostituire host.domain.tld con l'hostname per la macchina.

  • Decommentare la riga mydestination = $myhostname, localhost.$mydomain.

  • Decommentare la riga mynetworks, e sostituire 168.100.189.0/28 con una impostazione di rete valida per gli host che possono eseguire un collegamento al server.

  • Decommentare la riga inet_interfaces = all.

  • Riavviare il servizio postfix.

Una volta completate queste fasi, l'host accetta di consegnare le email esterne.

Postfix possiede una vasta gamma di opzioni di configurazione. Uno dei modi migliori per come configurare Postfix, è leggere i commenti all'interno di /etc/postfix/main.cf. Risorse aggiuntive, incluso le informazioni inerenti LDAP e l'integrazione SpamAssassin, sono disponibili online su http://www.postfix.org/.

11.3.3. Fetchmail

Fetchmail è un MTA che riprende le email da server remoti e le consegna all'MTA locale. Molti utenti apprezzano la capacità di separare il processo di download dei messaggi sul server remoto da quello di lettura e di organizzazione dei messaggi in un MUA. Ideato specificamente per gli utenti dial-up, Fetchmail è in grado di collegarsi e scaricare velocemente tutti i messaggi e-mail nel file spool di posta, utilizzando un numero indefinito di protocolli, incluso POP3 e IMAP. Questo programma, può anche inoltrare i vostri messaggi a un server SMTP, qualora fosse necessario.

Fetchmail viene configurato per ogni utente, attraverso l'uso di un file .fetchmailrc nella home directory dell'utente.

Le preferenze contenute nel file .fetchmailrc consentono a Fetchmail di controllare la posta su un server remoto e di rinviarla nel tentativo di consegnarla alla porta 25 sul computer locale, utilizzando l'MTA locale per posizionare le e-mail nel corretto file spool dell'utente. Se Procmail è disponibile, può essere lanciato per filtrare i messaggi e archiviarli in una mailbox affinché siano letti da un MUA.

11.3.3.1. Opzioni di configurazione per Fetchmail

Anche se è possibile passare tutte le opzioni sulla linea di comando necessaria a controllare la posta su di un server remoto durante l'esecuzione di Fetchmail, tuttavia si consiglia di semplificare l'operazione usando il file .fetchmailrc. Tutte le opzioni di configurazione vengono inserite nel file .fetchmailrc, e tali opzioni vengono usate ogni volta il comando fetchmail viene emesso. È possibile altresì annullare queste opzioni ogni qualvolta che si esegue Fetchmail, specificando l'opzione sulla linea di comando.

Il file .fetchmailrc di un utente si divide in tre classi di opzioni di configurazione:

  • opzioni globali — fornisce a Fetchmail le istruzioni che controllano l'esecuzione del programma o le impostazioni per le connessioni di controllo dei messaggi.

  • opzioni del server — Specifica le informazioni necessarie per il polling del server, come ad esempio l'hostname o le preferenze per server email specifici, per esempio la porta da controllare oppure i secondi d'attesa prima del time out. Queste opzioni riguardano ogni utente che utilizzata quel server specifico.

  • opzioni utente — Contiene informazioni, quali nome utente e password, necessarie per l'autenticazione e il controllo delle email mediante un server email particolare.

Le opzioni globali sono in cima al file .fetchmailrc, seguite da una o più opzioni server, ciascuna delle quali designa un server di posta differente che sarà controllato da Fetchmail. Le opzioni utente sono successive alle opzioni server e servono per gli account utente che si desidera controllare su un server di posta. Come le opzioni server, quelle multiple utente possono essere specifiche per un server particolare, e si usano, per esempio, per controllare account e-mail multipli sullo stesso server.

Le opzioni server nel file .fetchmailrc vengono attivate da una opzione verbale speciale, polloppure skip, che precede ogni informazione del server. L'azione di poll indica a Fetchmail di usare l'opzione del server quando è in esecuzione, in pratica si tratta del controllo delle email che utilizzano le opzioni dell'utente. Ogni opzione del server dopo un'azione di skip, tuttavia, non viene controllata a meno che l'hostname del server non viene specificato quando Fetchmail viene invocato. L'opzione skip è utile quando si esegue una prova delle configurazioni in .fetchmailrc poichè esegue un controllo solo se indicato, senza interferire sulle configurazioni correnti.

Un file di esempio .fetchmailrc è simile al seguente esempio:

set postmaster "user1"
set bouncemail

poll pop.domain.com proto pop3
     user 'user1' there with password 'secret' is user1 here

poll mail.domain2.com
     user 'user5' there with password 'secret2' is user1 here
     user 'user7' there with password 'secret3' is user1 here

In questo esempio le impostazioni globali sono impostate in modo tale che l'utente riceva la posta come ultima risorsa (opzione postmaster) e tutti gli errori e-mail siano inviati al postmaster invece che al mittente (opzione bouncemail). L'azione set indica a Fetchmail che questa linea contiene un'opzione globale. Vengono quindi specificati due server di posta, uno impostato per rilevare la posta usando POP3 e l'altro per utilizzare diversi protocolli e consentire al primo di eseguire le proprie funzioni. I due utenti vengono controllati mediante l'opzione relativa al secondo server, ma tutte le email trovate per ogni utente vengono inviate allo spool mail dello user1. Ciò consente il controllo delle mailbox multiple su server multipli, mentre compaiono in un unico inbox MUA. Le informazioni specifiche per ogni utente iniziano con l'azione user.

NotaNota Bene
 

Non è necessario inserire la password personale nel file .fetchmailrc. Potete pertanto tralasciare la sezione with password '<password>'. Fetchmail vi chiederà la password dopo l'avvio.

Fetchmail contiene una varietà di opzioni globali, server e locali. Molte di queste opzioni sono usate di rado oppure si applicano solo in situazioni molto specifiche. La pagina man di fetchmail spiega in dettaglio queste opzioni, ma troverete qui di seguito un elenco delle opzioni più comuni.

11.3.3.2. Opzioni globali

Ogni opzione globale dovrebbe essere posizionata su di una singola riga dopo un'azione di set.

  • daemon <seconds> — Specifica la modalità del demone, dove Fetchmail resta nel background. Sostituire <seconds> con il numero di secondi che Fetchmail deve attendereprima di richiamare il server.

  • postmaster — Specifica un utente locale al quale inviare la posta in caso di problemi di consegna.

  • syslog — Specifica il file di log per gli errori e per i messaggi sullo stato. Per default, esso è /var/log/maillog.

11.3.3.3. Opzioni server

Le opzioni del server devono essere posizionate sulle proprie righe in .fetchmailrc dopo un'azione poll o skip.

  • auth <auth-type> — Sostituire <auth-type> con il tipo di autenticazioneda utilizzare. Per default, viene utilizzata l'autenticazione password, ma alcuni protocolli supportano altri tipi di autenticazione, fra cui kerberos_v5, kerberos_v4, e ssh. Quando viene usata l'autenticazione di tipo any, Fetchmail tenterà prima i metodi che non richiedono la password, quindi quelli che usano il masquerading e infine cercherà di inviare la vostra password in chiaro per l'autenticazione presso il server.

  • interval <number> — Interroga il server specificato ogni <number> di volte che controlla per una email sui server configurati. Questa opzione può essere usata con i server di posta che ricevono i messaggi solo occasionalmente.

  • port <port-number> — Sostituire <port-number> con il numero della porta. Questo valore annulla il numero della porta di default per il protocollo specificato.

  • proto <protocol> — Sostituire <protocol> con il protocollo, come ad esempio pop3 o imap, da usare quando si esegue un controllo dei messaggi sul server

  • timeout <seconds> — Sostituisce <seconds> con il numero di secondi di inattività del server dopo i quali Fetchmail non prova più ad eseguire un collegamento. Se questo valore non viene impostato, si presuppone il valore predefinito di 300.

11.3.3.4. Opzioni utente

Le opzioni dell'utente può essere posizionata sulle loro righe al di sotto di una opzione del server, o sulla stessa riga dell'opzione del server. In entrambi i casi le opzioni definite, devono seguire l'opzione user (definita qui sotto).

  • fetchall — Ordina a Fetchmail di scaricare tutti i messaggi in coda, compresi quelli che sono già stati visualizzati. Per default, Fetchmail scarica solo i messaggi nuovi.

  • fetchlimit <number> — Sostituire <number> con il numero dei messaggi da riprendere prima di eseguire un arresto.

  • flush — Cancellare tutti i messaggi precedentemente visualizzati nella coda, prima di scaricare quelli nuovi.

  • limit <max-number-bytes> — Sostituisce <max-number-bytes> con la misura massima, in byte, dei messaggi quando gli stessi vengono ripresi da Fetchmail. Questa opzione risulta utile in caso di connessioni di rete lente, quando l'intervallo di tempo necessario a scaricare il messaggio risulta essere lungo.

  • password '<password>' — Sostituire <password> con la password dell'utente.

  • preconnect "<command>" — Sostituire <command> con un comando da eseguire prima di riprendere i messaggi per un utente specifico.

  • postconnect "<command>" — Sostituire <command> con un comando da eseguire dopo aver ripreso i messaggi per un utente specifico.

  • ssl — Attiva la cifratura SSL.

  • user "<username>" — Sostituire <username> con il nome utente usato da Fetchmail per riprendere i messaggi. Questa opzione dovrebbe figurare in elenco prima di qualsiasi altra opzione utente.

11.3.3.5. Opzioni di comando di Fetchmail

La maggior parte delle opzioni Fetchmail utilizzati sulla riga di comando, quando si esegue il comando fetchmail, rispecchia le opzioni di configurazione .fetchmailrc. In questo modo, Fetchmail può essere utilizzato con o senza un file di configurazione. Queste opzioni sono usate sulla riga di comando, poiché è più semplice lasciarle nel file .fetchmailrc.

A volte, tuttavia, è possibile voler eseguire il comando fetchmail, con altre opzioni per scopi particolari. Poiché ogni opzione specificata sulla linea di comando elimina le opzioni del file di configurazione, è possibile attivare le opzioni di comando per escludere temporaneamente l'impostazione .fetchmailrc che sta provocando un errore.

11.3.3.6. Opzioni informative o di debugging

Certe opzioni usate dopo il comando fetchmail possono fornire informazioni importanti.

  • --configdump — Visualizza ogni possibile opzione basata su informazioni provenienti da .fetchmailrc e dai valori di default di Fetchmail. Quando si usa questa opzione, non vi è la possibilità di riprendere le email per gli utenti.

  • -s — Esegue Fetchmail in modalità 'silent', impedendo la visualizzazione di qualsiasi messaggio che non sia di errore dopo il comando fetchmail.

  • -v — Esegue Fetchmail in modalità 'verbose', visualizzando ogni comunicazione tra Fetchmail e i server email remoti.

  • -V — Fa sì che Fetchmail visualizzi informazioni dettagliate sulla versione, elenca le opzioni globali e mostra le impostazioni da usare per ogni utente, compreso il protocollo e-mail e il metodo di autenticazione. Quando questa opzione è attiva, la posta non viene rilevata per alcun utente.

11.3.3.7. Opzioni speciali

Queste opzioni vengono usate occasionalmente per escludere i valori di default spesso inclusi nel file .fetchmailrc.

  • -a — Indica a Fetchmail di scaricare tutti i messaggi, sia nuovi che precedentemente visualizzati, presenti sul server remoto. Per default, Fetchmail scarica solo i messaggi nuovi.

  • -k — Fa sì che Fetchmail lasci i messaggi sul server remoto dopo averli scaricati. Questa opzione esclude la cancellazione di default dei messaggi dopo il download.

  • -l <max-number-bytes> — Indica a Fetchmail di non scaricare i messaggi che superano determinate dimensioni lasciandoli sul server email remoto.

  • --quit — Abbandona il processo demone di Fetchmail.

Ulteriori comandi e opzioni .fetchmailrc sono disponibili sulla pagina man fetchmail.